L’insegnamento del trattato, pur rispecchiando una certa teologia dei secoli passati, espressa in un linguaggio non sempre attuale, è in piena armonia con la mariologia del Concilio Vaticano II, contenuta nel capitolo VIII della costituzione dogmatica Lumen Gentium. Giovanni Paolo Il, nella lettera enciclica Redemptoris Mater, presenta Monfort come «testimone e maestro» della spiritualità mariana che conduce a Gesù Cristo e al suo Vangelo. E alla vigilia del Grande Giubileo dell’anno Duemila, Monfort viene scoperto non solo come attuale, ma come profetico per il futuro della Chiesa. Una Chiesa dello Spirito Santo, rinnovata e riformata alla scuola del Vangelo, nella quale Maria continuerà a formare i grandi Santi: che saranno ardenti del fuoco del divino amore, leggeri e sensibili al soffio dello Spirito Santo, veri discepoli di Gesù Cristo, pronti a intraprendere e realizzare cose grandi per la gloria di Dio.